Paolo Rossi

Paolo Rossi
Calcio
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Paolo Rossi

Paolo Rossi, soprannominato “Pablito”, è stato uno degli attaccanti più forti della storia del calcio italiano e ha legato in modo indissolubile la sua carriera alla vittoria dei Mondiali del 1982. Il 1982 fu l’anno d’oro di Paolo Rossi, che riuscì a conquistare anche il titolo di capocannoniere e il Pallone d’oro. E' anche uno dei pochi calciatori ad aver vinto nello stesso anno Mondiali, titolo di capocannoniere e Pallone d’oro.

Biografia

Paolo Ross nacque a Prato il 23 settembre 1956 e cominciò a tirare i primi calci al pallone assieme al fratello Rossano. Figlio di Vittorio, ex ala destra del Prato, Paolo Rossi ha avuto dal primo matrimonio il figlio Alessandro, poi si è risposato dopo il divorzio nel luglio 2010 con la giornalista Federica Cappelletti da cui ha avuto due figlie: Sofia Elena e Maria Vittoria.

Paolo Rossi aveva solo 16 anni quando, nel 1972, arrivò alla Juventus. A Torino subì vari infortuni e dovette sottoporsi a ben 3 operazioni al menisco in 2 stagioni. Il 1° maggio 1974 esordì in prima squadra in Coppa Italia assieme a campioni come Zoff, Causio e Gentile. Nel 1975 venne ceduto al Como ma non trovò molto spazio e nel 1976 la Juve lo girò in compartecipazione al Vicenza. Nella squadra biancorossa stabilì una forte intesa con il tecnico Battista Fabbri e cominciò a giocare come centravanti per la prima volta.

Nel campionato 1976-77 in Serie B, Rossi si laureò capocannoniere con 21 reti e aiutò il Vicenza a conquistare la promozione in Serie A. La stagione successiva trascinò i vicentini nella parte alta della classifica e mise a segno ben 24 reti. Enzo Bearzot, tecnico della Nazionale, decise quindi di convocarlo per i Mondiali del 1978 in Argentina. Nell’estate del ’78 Paolo Rossi finì in un clamoroso affare di mercato che vide Vicenza e Juventus andare alle buste per la risoluzione della comproprietà. Alla fine, il presidente del Vicenza Farina chiese una cifra volutamente enorme per l’epoca, ben 2 miliardi e 612 milioni di lire per metà cartellino.

Nella stagione 1978-79 rimase quindi al Vicenza, ma subì un nuovo infortunio al ginocchio e, pur segnando 15 reti, non riuscì a salvare la squadra dalla retrocessione. Paolo Rossi passò quindi al Perugia che, per assicurarsi il suo cartellino, realizzò la prima sponsorizzazione di maglia in Italia. In Umbria, l’attaccante realizzò 13 reti in 28 partite, ma la sua stagione fu sfortunata in quanto in primavera esplose uno scandalo scommesse che finì per coinvolgerlo in prima persona.

In particolare, Rossi fu accusato di aver truccato la partita Avellino-Perugia e venne squalificato dalla CAF per 2 anni, precludendosi così la possibilità di giocare gli Europei del 1980. Dopo 12 mesi di squalifica, fu la Juventus a volerlo fortemente grazie all’interessamento di Boniperti e nell’aprile del 1982 Paolo Rossi tornò in campo con la Juventus e riuscì a conquistare il ventesimo scudetto dei bianconeri realizzando anche un gol. Fu quella la vera rinascita di Paolo Rossi, che nell’estate del 1982 trascinò gli azzurri alla vittoria del terzo Mondiale da protagonista, non a caso venne premiato con il Pallone d’oro e fu il terzo italiano a riceverlo dopo Gianni Rivera e Omar Sivori.

Paolo Rossi trascinò la Juventus anche nella stagione successiva e vinse scudetto e Coppa delle Coppe contro il Porto. Nella stagione 1984-85, si confermò su ottimi livelli conquistando la Supercoppa UEFA e la Coppa dei Campioni contro il Liverpool. Il rapporto con la dirigenza era però ormai logoro così Paolo Rossi decise di lasciare la Juve e di andare al Milan per 5,3 miliardi di lire.

A Milano vestì la maglia numero 10, indossata precedentemente da Rivera, ma non riuscì a sfondare mettendo a segno solo una doppietta contro l’Inter al suo primo derby giocato. Lasciato il Milan approdò al Verona ma a fine stagione lasciò il calcio anche a causa di problemi fisici ormai insormontabili.

Merita sicuramente un discorso a parte il rapporto di Rossi con la Nazionale azzurra, in quanto è proprio con la maglia dell’Italia che ha ottenuto i suoi risultati più esaltanti. Esordì in azzurro il 21 dicembre 1977, a soli 21 anni, e dopo la squalifica di 2 anni venne convocato per Spagna 1982 tra molte polemiche in quanto, per convocare lui, Bearzot lasciò a casa il capocannoniere del campionato Pruzzo. Storica la tripletta messa a segno da “Pablito” contro il Brasile nella gara decisiva per la qualificazione alla semifinale. In semifinale, fu lo stesso Paolo Rossi a segnare ben 2 reti alla Polonia, e fu sempre lui a segnare la prima rete nella finale vinta per 3-1 contro la Germania Ovest.

Rossi partecipò anche ai Mondiali del 1986, ma Bearzot gli preferì Giuseppe Galderisi. La sua ultima partita in Nazionale la giocò l’11 maggio 1986, a Napoli, nel match Italia-Cina vinto 2-0. Assieme a Roberto Baggio e a Christian Vieri, Paolo Rossi detiene il record di gol realizzati a Mondiali (9).

Juventus (1972-1975): 2 presenze, 0 reti
Como (1975-76): 6 presenze, 0 reti
Vicenza (1976-1979): 107 presenze 66 reti
Perugia (1979-80): 36 presenze, 14 reti
Juventus (1981-1985): 138 presenze, 44 reti
Milan (1985-86): 26 presenze, 3 reti
Verona (1986-87): 27 presenze, 7 reti
Nazionale: 48 presenze, 20 reti

Curiosità. Paolo Rossi cantante, opinionista e politico

Anche se pochi lo sanno, Paolo Rossi non è stato solo un calciatore, ma anche un imprenditore e un cantante. Nel 1980 infatti Pablito ha inciso un disco chiamato “Domenica alle tre”, che parlava del rapporto tra i giocatori di calcio professionisti e le rispettive consorti. Nel 1999 tentò la sorte in politica candidandosi alle elezioni europee con Alleanza Nazionale nella circoscrizione Nord-Est e nel 2000 si candidò senza successo alla presidenza della Lega Pallavolo Serie A femminile. Opinionista per diverse emittenti come Sky Sport, Paolo Rossi gestisce anche un'agenzia immobiliare a Vicenza e possiede un complesso agrituristico a Bucine. Nel 2011, infine, ha partecipato come concorrente alla trasmissione “Ballando con le stelle”.

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