Regolamento pneumatici Formula Uno



Pronostici
Regolamento pneumatici Formula Uno
Le gomme in Formula Uno sono diventate ormai una variabile non indifferente per le strategie di gara. Un po’ per il regolamento dedicato agli pneumatici, molto particolare, un po’ perché le mescole fornite da Pirelli non sono sempre le scelte migliori per il tipo di pista in cui si svolge il Gran Premio. Sul sito ufficiale Pirelli, potete consultare il regolamento pneumatici per la stagione 2016, utile per avere informazioni importanti al fine di realizzare pronostici e scommesse vincenti sui vari Gran premi che compongono il campionato di Formula 1.
Oltre al regolamento pneumatici, interessante può essere conoscere le differenze tra le mescole slick. Questo perché utilizzarne un tipo piuttosto che un altro può cambiare le sorti di una gara. A tal proposito, estremamente utile può essere sicuramente mantenersi informati anche tramite la consultazione di siti gestiti da esperti del mondo dei motori come, per esempio, il blog automotivexperience.it.
Vediamo ora nello specifico i vari tipi di mescola:
- Ultrasoft (Banda Viola): primo anno per questa mescola morbidissima. È uno pneumatico per bassi range di lavoro, il che significa che garantisce la prestazione migliore per la mescola per un periodo di tempo molto ridotto. È adatto in circuiti molto tortuosi e stretti dove è importantissimo avere più grip meccanico possibile. Raggiunge la massima efficienza a temperature molto basse ma, di conseguenza, si consuma molto velocemente. In media è più veloce della Supersoft di 6-7 decimi.
- Supersoft (Banda Rossa): altra mescola morbida che lavora su range ridotti. Le temperature in cui la prestazione è massima sono leggermente più alte della Ultrasoft, ma anch’esse si consumano molto in fretta e sono ideali per circuiti stretti e tortuosi. È un’ottima gomma per cercare il miglior tempo in qualifica. In media è più veloce della Soft di mezzo secondo.
- Soft (Banda Gialla): è una delle mescole più utilizzate in gara perché rappresenta un ottimo equilibrio tra prestazioni e durata, anche se nella maggior parte delle piste prevale la prima sulla seconda. È competitiva sia all’inizio della gara, con un carico carburante maggiore, che a fine gara a vettura più leggera. In media è più veloce della Medium di un secondo.
- Medium (Banda Bianca): rappresenta tecnicamente il miglior compromesso tra prestazione e durata. Molto versatile, è utilizzata soprattutto in circuiti in cui si raggiungono velocità molto elevate con elevati carichi di energia. In media è più veloce delle Hard di mezzo secondo.
- Hard (Banda Arancione): è la mescola più dura della gamma slick ed è progettata per circuiti che sollecitano molto le gomme per gli elevati carichi presenti dovuti ad un asfalto abrasivo o curve veloci, in condizioni ambientali di alte temperature. La mescola entra in temperatura operativa molto più lentamente delle altre, ma dura molto di più. Per questo motivo, in molte occasioni è la mescola chiave per le strategie di gara. Molto utile, quando è disponibile, per chi parte attardato in griglia di partenza perché può tentare di effettuare un pit-stop in meno dei concorrenti e avanzare facilmente nella classifica di gara.
Conoscendo le caratteristiche tecniche di ogni mescola e del regolamento pneumatici 2016 è possibile azzardare qualche riflessione sulle strategie per una scommessa, senza dimenticare però che una gara di Formula 1 si basa su molte più variabili rispetto alle sole gomme analizzate qui, come incidenti, posizione di partenza, probabilità di pioggia, ecc.
Un buon inizio di analisi può essere fatta andando a vedere quali gomme impone la Pirelli per il Gran Premio e quali scelte ogni pilota fa per i 10 set disponibili. La scelta dei piloti è già un buon aiuto per cercare di intuire il tipo di strategia che potrebbe essere adottata: ad esempio, un pilota che sceglie una mescola più dura in più, rispetto ad un altro che preferisce avere uno pneumatico più morbido in più, può indicare che il pilota numero uno punta a una strategia conservativa, magari con l’intento di fare una sosta in meno e sfruttando le potenzialità della propria vettura, mentre il pilota numero due probabilmente sa di non avere un buon passo gara e privilegia la prestazione per partire nella posizione migliore possibile e cercare di difendersi durante la gara.
Successivamente, si devono tenere d’occhio i tempi sul giro, ma soprattutto le prove sui passi gara (normalmente fatte nelle FP2 da tutti i piloti) perché questo permette di analizzare alcune scelte strategiche che possono essere fatte durante le qualifiche o in gara. Ad esempio, un pilota con un ottimo passo gara può scegliere di rinunciare a lottare per la pole position in modo da non dover restituire il set di gomme da utilizzare in Q3 in quanto non vi partecipa e poter scegliere con che mescola partire in gara, puntando sulla prestazione pura del pneumatico in più dato che, di solito, in Q3 si usa sempre la mescola più morbida e performante tra quelle disponibili.
Il terzo passo è sicuramente quello di analizzare le posizioni di partenza in griglia. Un pilota che ha partecipato alla Q3 ha un set di gomme in meno rispetto a tutti i piloti dalla 11esima all’ultima posizione, quindi dovrà cercare di fermarsi il meno possibile, nei limiti consentiti dal regolamento. Inoltre, un pilota che parte in pole position che ha un ottimo passo gara può scegliere di usare esclusivamente le mescole più performanti tra quelle disponibili e fermarsi, magari, una volta in più rispetto a un inseguitore che, non avendo un passo gara altrettanto buono, non può permettersi soste aggiuntive se vuole lottare per una posizione finale di tutto rispetto o magari per la vittoria.
Queste sono considerazioni basate esclusivamente sugli pneumatici e sui tempi che ogni pilota può registrare nelle diverse sessioni del week end di gara. Quando scommettete, non dimenticate di considerare la probabilità di pioggia (le gomme wet si consumano molto meno rispetto alle slick quando si gira su fondo umido o bagnato, ma molto più velocemente se la pista si asciuga) e gli incidenti di gara che possono provocare l’ingresso della Safety Car, andando a cambiare tutte le strategie dei piloti ancora in gara.
Oltre al regolamento pneumatici, interessante può essere conoscere le differenze tra le mescole slick. Questo perché utilizzarne un tipo piuttosto che un altro può cambiare le sorti di una gara. A tal proposito, estremamente utile può essere sicuramente mantenersi informati anche tramite la consultazione di siti gestiti da esperti del mondo dei motori come, per esempio, il blog automotivexperience.it.
Vediamo ora nello specifico i vari tipi di mescola:
- Ultrasoft (Banda Viola): primo anno per questa mescola morbidissima. È uno pneumatico per bassi range di lavoro, il che significa che garantisce la prestazione migliore per la mescola per un periodo di tempo molto ridotto. È adatto in circuiti molto tortuosi e stretti dove è importantissimo avere più grip meccanico possibile. Raggiunge la massima efficienza a temperature molto basse ma, di conseguenza, si consuma molto velocemente. In media è più veloce della Supersoft di 6-7 decimi.
- Supersoft (Banda Rossa): altra mescola morbida che lavora su range ridotti. Le temperature in cui la prestazione è massima sono leggermente più alte della Ultrasoft, ma anch’esse si consumano molto in fretta e sono ideali per circuiti stretti e tortuosi. È un’ottima gomma per cercare il miglior tempo in qualifica. In media è più veloce della Soft di mezzo secondo.
- Soft (Banda Gialla): è una delle mescole più utilizzate in gara perché rappresenta un ottimo equilibrio tra prestazioni e durata, anche se nella maggior parte delle piste prevale la prima sulla seconda. È competitiva sia all’inizio della gara, con un carico carburante maggiore, che a fine gara a vettura più leggera. In media è più veloce della Medium di un secondo.
- Medium (Banda Bianca): rappresenta tecnicamente il miglior compromesso tra prestazione e durata. Molto versatile, è utilizzata soprattutto in circuiti in cui si raggiungono velocità molto elevate con elevati carichi di energia. In media è più veloce delle Hard di mezzo secondo.
- Hard (Banda Arancione): è la mescola più dura della gamma slick ed è progettata per circuiti che sollecitano molto le gomme per gli elevati carichi presenti dovuti ad un asfalto abrasivo o curve veloci, in condizioni ambientali di alte temperature. La mescola entra in temperatura operativa molto più lentamente delle altre, ma dura molto di più. Per questo motivo, in molte occasioni è la mescola chiave per le strategie di gara. Molto utile, quando è disponibile, per chi parte attardato in griglia di partenza perché può tentare di effettuare un pit-stop in meno dei concorrenti e avanzare facilmente nella classifica di gara.
Conoscendo le caratteristiche tecniche di ogni mescola e del regolamento pneumatici 2016 è possibile azzardare qualche riflessione sulle strategie per una scommessa, senza dimenticare però che una gara di Formula 1 si basa su molte più variabili rispetto alle sole gomme analizzate qui, come incidenti, posizione di partenza, probabilità di pioggia, ecc.
Un buon inizio di analisi può essere fatta andando a vedere quali gomme impone la Pirelli per il Gran Premio e quali scelte ogni pilota fa per i 10 set disponibili. La scelta dei piloti è già un buon aiuto per cercare di intuire il tipo di strategia che potrebbe essere adottata: ad esempio, un pilota che sceglie una mescola più dura in più, rispetto ad un altro che preferisce avere uno pneumatico più morbido in più, può indicare che il pilota numero uno punta a una strategia conservativa, magari con l’intento di fare una sosta in meno e sfruttando le potenzialità della propria vettura, mentre il pilota numero due probabilmente sa di non avere un buon passo gara e privilegia la prestazione per partire nella posizione migliore possibile e cercare di difendersi durante la gara.
Successivamente, si devono tenere d’occhio i tempi sul giro, ma soprattutto le prove sui passi gara (normalmente fatte nelle FP2 da tutti i piloti) perché questo permette di analizzare alcune scelte strategiche che possono essere fatte durante le qualifiche o in gara. Ad esempio, un pilota con un ottimo passo gara può scegliere di rinunciare a lottare per la pole position in modo da non dover restituire il set di gomme da utilizzare in Q3 in quanto non vi partecipa e poter scegliere con che mescola partire in gara, puntando sulla prestazione pura del pneumatico in più dato che, di solito, in Q3 si usa sempre la mescola più morbida e performante tra quelle disponibili.
Il terzo passo è sicuramente quello di analizzare le posizioni di partenza in griglia. Un pilota che ha partecipato alla Q3 ha un set di gomme in meno rispetto a tutti i piloti dalla 11esima all’ultima posizione, quindi dovrà cercare di fermarsi il meno possibile, nei limiti consentiti dal regolamento. Inoltre, un pilota che parte in pole position che ha un ottimo passo gara può scegliere di usare esclusivamente le mescole più performanti tra quelle disponibili e fermarsi, magari, una volta in più rispetto a un inseguitore che, non avendo un passo gara altrettanto buono, non può permettersi soste aggiuntive se vuole lottare per una posizione finale di tutto rispetto o magari per la vittoria.
Queste sono considerazioni basate esclusivamente sugli pneumatici e sui tempi che ogni pilota può registrare nelle diverse sessioni del week end di gara. Quando scommettete, non dimenticate di considerare la probabilità di pioggia (le gomme wet si consumano molto meno rispetto alle slick quando si gira su fondo umido o bagnato, ma molto più velocemente se la pista si asciuga) e gli incidenti di gara che possono provocare l’ingresso della Safety Car, andando a cambiare tutte le strategie dei piloti ancora in gara.