Le regole del poker italiano



Poker
Le regole del poker italiano
Il poker tradizionale, anche detto “poker italiano” o “5-card draw” è la più classica e famosa specialità di poker in generale ed è anche tradizionalmente quella che viene imparato per primo dai giocatori che si affacciano su questo mondo. Nonostante sia poco utilizzato nel poker sportivo, continua a essere diffuso e giocato in diverse varianti sia in Europa che negli Stati Uniti.
Per giocare è necessario avere un mazzo di carte francesi che comprendano carte dall’asso al re per ciascuno dei quattro colori: quadri, picche, fiori e cuori. Nel poker tradizionale, come nel Texas Hold’em, non si utilizzano i jolly che devono essere scartati.
Per capire quale sarà la carta con il punteggio più basso da includere nel mazzo bisognerà sottrarre al numero undici il numero dei giocatori al tavolo. Con un esempio pratico in un tavolo composto da cinque giocatori per capire quale sarà la carta più bassa in gioco basterà applicare il calcolo (11 – 5 = 6), e sarà dunque il “sei” la carta più bassa da includere nel mazzo.
Rispetto al Texas Hold’em, dove non esiste una differenza di “seme” tra le carte, nel poker tradizionale non esistono mani di pari valore in quanto esiste sempre un vincitore per ogni piatto assegnato e di conseguenza non esiste sulla carta la possibilità di una spartizione del piatto.
Il gioco comincia quando il mazziere versa una somma nel piatto chiamata “Invito”, anche se esiste un’altra variante per cui tutti i giocatori versano l’invito prima del mazziere, che si limita ad aggiungere al piatto così formato un gettone dal valore minimo dando poi avvio alla distribuzione delle carte. A questo punto il mazziere deve mischiare il mazzo e farlo “tagliare” dal giocatore alla sua destra, cominciando poi in senso orario a distribuire cinque carte (una alla volta) a ciascuno dei giocatori.
A questo punto segue un primo giro di scommesse, con il primo giocatore che si trova alla sinistra del mazziere che può aprire il gioco oppure passare la parola al giocatore successivo. Per aprire però non basta volerlo fare, è necessario essere in possesso almeno di una coppia di Jack o superiore.
Qualora nessun giocatore si trovasse nelle condizioni di aprire, o per qualche motivo non volesse farlo, il mazziere del giro successivo verserà un nuovo invito solo che per aprire questa volta servirà una coppa di Q, e così a salire fin quando qualcuno non si aggiudicherà il piatto. E’ importante sapere che un giocatore che si troverà per le mani quella che viene comunemente detta “bilaterale reale” (quattro carte dello stesso seme in scala), potrà effettuare l’apertura.
Importantissimo tenere a mente che l’apertore dovrà sempre informare il mazziere nel caso decidesse di scartare l’apertura. Se l’apertore infatti dopo aver vinto la mano dovesse risultare sprovvisto dell’ “apertura” (minimo una coppia di Jack), non potrà ritirare la vincita. Qualora fosse invece un altro giocatore a vincere la mano ma non dovesse disporre comunque dell’apertura in quanto in sede di apertura aveva passato o era impossibilitato a convalidarla, si aggiudicherà la vincita ma l’apertore sarà obbligato a rifondare comunque il piatto iniziale.
A questo punto il gioco entra nella fase successiva con l’apertore che mette nel piatto un importo che non può per nessun motivo essere superiore al piatto stesso. In caso di apertura con la minima quota possibile, di importo deciso previamente dai giocatori, l’apertore dovrà dichiarare “chip”. Nel caso invece l’apertore volesse fare una puntata equivalente al piatto dovrà dichiarare “piatto” o “apro”.
Una volta avvenuta l’apertura tutti i giocatori dovranno decidere uno per volta e in senso orario se passare, e quindi abbandonare il tavolo, vedere, e quindi coprire la puntata dell’apertore, o rilanciare, e quindi depositare nel piatto una somma superiore rispetto a quella giocata. Qualora venisse dichiarato ed effettuato un rilancio, tutti gli altri partecipanti dovranno prendere velocemente la decisione se integrare la giocata rispetto a quanto precedentemente puntato e quindi coprire il rilancio, abbandonare la mano oppure contro-rilanciare alzando ulteriormente la posta. Quando tutti i giocatori avranno “visto” o “passato” il gioco accede alla fase successiva del cambio di carte anche nota come fase dell’ “accomodo”.
E’ necessario anche ricordare la possibilità, per chi nel poker gioca all'italiana, di eseguire una “apertura al buio” consistente nell’aprire anche senza possedere una coppia di Jack o superiore. Tale apertura può essere fatta solamente dal giocatore alla sinistra del mazziere prima che le carte vengano distribuite dal mazziere e solo quando serve una apertura ai Jack. Per effettuarla comunque il giocatore dovrà versare nel piatto una somma pari al doppio del piatto. Gli altri giocatori potranno tranquillamente vedere le proprie carte e decidere se vedere o passare ma senza possibilità di rilanciare.
In ogni caso quando viene dichiarata una apertura al buio il giocatore alla sinistra dell’apertore prima di ricevere le carte ha la facoltà di dichiarare un “controbuio” versando nel piatto un ammontare pari al doppio del buio che può eventualmente essere coperto dal primo apertore al buio.
Arrivati alla fase dell’ “accomodo” ogni giocatore, a partire dall’apertore, dovrà dichiararsi “servito” qualora non volesse cambiare nessuna carta, oppure chiedere un cambio di un numero fino a quattro delle carte originarie. Nel caso un giocatore chiedesse di cambiare quattro carte il mazziere deve tassativamente dargliene solo tre e dargli l’ultima solo dopo aver cambiato le carte degli altri giocatori. Nel caso le carte non dovessero bastare il mazziere dovrà mischiare gli scarti dei partecipanti e servire i giocatori residui. L’apertore dovrà sempre conservare lo scarto per dimostrare di essere stato titolato ad aprire.
Quando tutti avranno ultimato il cambio di carte, l’apertore potrà effettuare una nuova puntata oppure cedere l’iniziativa al giocatore successivo dicendo “parola”. Il giocatore successivo dovrà prendere la decisione analoga cioè se vedere, rilanciare e passare e così via. Qualora tutti i giocatori abbandonino tranne uno, questi si aggiudicherà il piatto, mentre se ne rimarranno due o più per determinare il vincitore bisognerà vedere chi disponga della mano migliore.
Al termine della mano l’apertore dovrà comunque sempre mostrare la propria apertura anche qualora non gli venisse richiesto. Nel caso dopo l’”accomodo” nessuno effettuasse alcuna puntata, il piatto non viene assegnato e nel giro successivo sarà necessaria almeno una coppia di “K” per poter aprire.
La scala dei punteggi del poker all’italiana è la seguente: Coppia, Doppia Coppia, Tris, Scala, Full, Colore, Poker, Scala Reale.
Da notare che nel Texas Hold’em il Colore vale meno del Full mentre in quello all’italiana è l’esatto contrario. Inoltre nel poker alla texana non esiste la regola di quello tradizionale secondo cui la scala reale minima prevale sulla massima.
Dal momento che nel poker tradizionale non esiste la possibilità della divisione del piatto, per dirimere situazioni poco chiare si può utilizzare la regola del “Come Quando Fiori Piove” secondo cui la scala dei “semi” è Cuori, Quadri, Fiori, Picche. In sostanza quindi se due giocatori termineranno la mano uno con una coppia di K a Quadri e uno con una coppia di K a Picche si aggiudicherà la mano il giocatore con la coppia di Quadri e così via.
Per giocare è necessario avere un mazzo di carte francesi che comprendano carte dall’asso al re per ciascuno dei quattro colori: quadri, picche, fiori e cuori. Nel poker tradizionale, come nel Texas Hold’em, non si utilizzano i jolly che devono essere scartati.
Per capire quale sarà la carta con il punteggio più basso da includere nel mazzo bisognerà sottrarre al numero undici il numero dei giocatori al tavolo. Con un esempio pratico in un tavolo composto da cinque giocatori per capire quale sarà la carta più bassa in gioco basterà applicare il calcolo (11 – 5 = 6), e sarà dunque il “sei” la carta più bassa da includere nel mazzo.
Rispetto al Texas Hold’em, dove non esiste una differenza di “seme” tra le carte, nel poker tradizionale non esistono mani di pari valore in quanto esiste sempre un vincitore per ogni piatto assegnato e di conseguenza non esiste sulla carta la possibilità di una spartizione del piatto.
Il gioco comincia quando il mazziere versa una somma nel piatto chiamata “Invito”, anche se esiste un’altra variante per cui tutti i giocatori versano l’invito prima del mazziere, che si limita ad aggiungere al piatto così formato un gettone dal valore minimo dando poi avvio alla distribuzione delle carte. A questo punto il mazziere deve mischiare il mazzo e farlo “tagliare” dal giocatore alla sua destra, cominciando poi in senso orario a distribuire cinque carte (una alla volta) a ciascuno dei giocatori.
A questo punto segue un primo giro di scommesse, con il primo giocatore che si trova alla sinistra del mazziere che può aprire il gioco oppure passare la parola al giocatore successivo. Per aprire però non basta volerlo fare, è necessario essere in possesso almeno di una coppia di Jack o superiore.
Qualora nessun giocatore si trovasse nelle condizioni di aprire, o per qualche motivo non volesse farlo, il mazziere del giro successivo verserà un nuovo invito solo che per aprire questa volta servirà una coppa di Q, e così a salire fin quando qualcuno non si aggiudicherà il piatto. E’ importante sapere che un giocatore che si troverà per le mani quella che viene comunemente detta “bilaterale reale” (quattro carte dello stesso seme in scala), potrà effettuare l’apertura.
Importantissimo tenere a mente che l’apertore dovrà sempre informare il mazziere nel caso decidesse di scartare l’apertura. Se l’apertore infatti dopo aver vinto la mano dovesse risultare sprovvisto dell’ “apertura” (minimo una coppia di Jack), non potrà ritirare la vincita. Qualora fosse invece un altro giocatore a vincere la mano ma non dovesse disporre comunque dell’apertura in quanto in sede di apertura aveva passato o era impossibilitato a convalidarla, si aggiudicherà la vincita ma l’apertore sarà obbligato a rifondare comunque il piatto iniziale.
A questo punto il gioco entra nella fase successiva con l’apertore che mette nel piatto un importo che non può per nessun motivo essere superiore al piatto stesso. In caso di apertura con la minima quota possibile, di importo deciso previamente dai giocatori, l’apertore dovrà dichiarare “chip”. Nel caso invece l’apertore volesse fare una puntata equivalente al piatto dovrà dichiarare “piatto” o “apro”.
Una volta avvenuta l’apertura tutti i giocatori dovranno decidere uno per volta e in senso orario se passare, e quindi abbandonare il tavolo, vedere, e quindi coprire la puntata dell’apertore, o rilanciare, e quindi depositare nel piatto una somma superiore rispetto a quella giocata. Qualora venisse dichiarato ed effettuato un rilancio, tutti gli altri partecipanti dovranno prendere velocemente la decisione se integrare la giocata rispetto a quanto precedentemente puntato e quindi coprire il rilancio, abbandonare la mano oppure contro-rilanciare alzando ulteriormente la posta. Quando tutti i giocatori avranno “visto” o “passato” il gioco accede alla fase successiva del cambio di carte anche nota come fase dell’ “accomodo”.
E’ necessario anche ricordare la possibilità, per chi nel poker gioca all'italiana, di eseguire una “apertura al buio” consistente nell’aprire anche senza possedere una coppia di Jack o superiore. Tale apertura può essere fatta solamente dal giocatore alla sinistra del mazziere prima che le carte vengano distribuite dal mazziere e solo quando serve una apertura ai Jack. Per effettuarla comunque il giocatore dovrà versare nel piatto una somma pari al doppio del piatto. Gli altri giocatori potranno tranquillamente vedere le proprie carte e decidere se vedere o passare ma senza possibilità di rilanciare.
In ogni caso quando viene dichiarata una apertura al buio il giocatore alla sinistra dell’apertore prima di ricevere le carte ha la facoltà di dichiarare un “controbuio” versando nel piatto un ammontare pari al doppio del buio che può eventualmente essere coperto dal primo apertore al buio.
Arrivati alla fase dell’ “accomodo” ogni giocatore, a partire dall’apertore, dovrà dichiararsi “servito” qualora non volesse cambiare nessuna carta, oppure chiedere un cambio di un numero fino a quattro delle carte originarie. Nel caso un giocatore chiedesse di cambiare quattro carte il mazziere deve tassativamente dargliene solo tre e dargli l’ultima solo dopo aver cambiato le carte degli altri giocatori. Nel caso le carte non dovessero bastare il mazziere dovrà mischiare gli scarti dei partecipanti e servire i giocatori residui. L’apertore dovrà sempre conservare lo scarto per dimostrare di essere stato titolato ad aprire.
Quando tutti avranno ultimato il cambio di carte, l’apertore potrà effettuare una nuova puntata oppure cedere l’iniziativa al giocatore successivo dicendo “parola”. Il giocatore successivo dovrà prendere la decisione analoga cioè se vedere, rilanciare e passare e così via. Qualora tutti i giocatori abbandonino tranne uno, questi si aggiudicherà il piatto, mentre se ne rimarranno due o più per determinare il vincitore bisognerà vedere chi disponga della mano migliore.
Al termine della mano l’apertore dovrà comunque sempre mostrare la propria apertura anche qualora non gli venisse richiesto. Nel caso dopo l’”accomodo” nessuno effettuasse alcuna puntata, il piatto non viene assegnato e nel giro successivo sarà necessaria almeno una coppia di “K” per poter aprire.
La scala dei punteggi del poker all’italiana è la seguente: Coppia, Doppia Coppia, Tris, Scala, Full, Colore, Poker, Scala Reale.
Da notare che nel Texas Hold’em il Colore vale meno del Full mentre in quello all’italiana è l’esatto contrario. Inoltre nel poker alla texana non esiste la regola di quello tradizionale secondo cui la scala reale minima prevale sulla massima.
Dal momento che nel poker tradizionale non esiste la possibilità della divisione del piatto, per dirimere situazioni poco chiare si può utilizzare la regola del “Come Quando Fiori Piove” secondo cui la scala dei “semi” è Cuori, Quadri, Fiori, Picche. In sostanza quindi se due giocatori termineranno la mano uno con una coppia di K a Quadri e uno con una coppia di K a Picche si aggiudicherà la mano il giocatore con la coppia di Quadri e così via.