Van basten
Calcio
Van basten
Marco Van Basten, soprannominato "il cigno di Utrecht", è stato un calciatore olandese di fama mondiale ed è considerato uno degli attaccanti più forti di tutti i tempi. La sua è stata una carriera straordinaria ma anche piena di rimpianti, in quanto ha dovuto dire addio al calcio all’età di 28 anni. Ha fatto comunque in tempo a vincere tutto, dagli Europei del 1988 con la nazionale olandese fino ai 3 Palloni d’oro ottenuti nel 1988, 1989 e 1992.
Biografia
Van Basten nacque a Utrecht, in Olanda, il 31 ottobre 1964. È figlio d’arte, suo padre Joop Van Basten era un ex calciatore e campione dei Paesi Bassi nel 1958, e dalla moglie Liesbeth ha avuto tre figli: Rebecca, Deborah e Alexander. Fin da piccolissimo mostrava un talento fuori dal normale, e infatti nel 1981, appena 17enne, venne ceduto all’Ajax di Johan Crujiff. Nel 1982 un giovane Van Basten esordì con la Nazionale Under 18 al torneo Juniores di Cannes realizzando una tripletta all’Italia nella finale per il terzo posto.
Con i “lancieri” dell’Ajax, Van Basten esordì il 3 aprile 1982 entrando in campo proprio al posto di Cruijff e mettendo a segno una rete. Dopo una stagione di assestamento nel 1982-83 on 9 gol in 20 partite, la stagione successiva Van Basten realizzò 28 reti in 26 partite e divenne capocannoniere. Anche nella stagione 1984-85 Van Basten si mise in mostra con 22 reti in stagione e conquista ancora un titolo nazionale.
Nella stagione 1985-86 Van Basten esplose letteralmente mettendo a segno 37 reti in 26 partite e conquistando il terzo titolo di capocannoniere in tre anni. Grazie ai suoi gol l’attaccante olandese vinse anche la Scarpa d’Oro ma venne colpito da epatite virale e dovette fermarsi per alcuni mesi. Dopo un infortunio alla caviglia, Van Basten tornò in campo in tempo per disputare la finale di Coppa delle Coppe e realizzò di testa la rete decisiva contro il Lokomotiv Lipsia.
Nell’estate 1987 la svolta con l’arrivo di Marco al Milan per 1,75 miliardi di lire. Appena arrivato a Milano l’attaccante olandese si affermò subito segnando in campionato e Coppa Italia ma ebbe un brutto infortunio alla caviglia e dovette affrontare una sosta di 6 mesi. Una volta tornato in campo Van Basten mise a segno diversi gol portando il Milan alla conquista dello scudetto.
Al Milan andò a comporre assieme a Ruud Gullit e a Frank Rijkaard quello che venne chiamato il “trio delle meraviglie” e si confermò come uno degli attaccanti più forti in assoluto. Nel 1988 Van Basten mise in mostra tutte le sue straordinarie qualità trascinando l’Olanda alla vittoria degli Europei. La stagione 1988-89 vide i rossoneri tornare in Coppa dei Campioni e, ancora una volta, Van Basten si mise in mostra segnando valanghe di gol e conducendo il Milan alla vittoria in finale contro la Steaua Bucarest.
L’attaccante olandese mise la sua firma anche in finale di Supercoppa europea contro il Barcellona e conquistò anche la Coppa Intercontinentale. Van Basten vinse così il suo secondo pallone d’oro consecutivo ma subì un grave infortunio che lo avrebbe costretto a rimanere fuori dal campo per un paio di mesi. Arrivò poi una nuova vittoria in Cappa dei Campioni contro il Benfica grazie a un suo assist che mandò in rete Rijkaard. Nel 1990-91 guidò il Milan alla vittoria della Supercoppa europea e Intercontinentale, questa volta contro l’Olimpia Asunciòn.
Con la stagione 1991-92 finì l’era vincente di Arrigo Sacchi al Milan e arrivò Fabio Capello. Van Basten continuò a segnare a raffica e conquistò il titolo di capocannoniere e lo Scudetto. Nella stagione successiva riuscì a realizzare uno straordinario poker in Champions League contro il Goteborg e a conquistare così il terzo pallone d’oro in carriera raggiungendo Cruijff e Platini. Dopo l’ennesimo intervento alla caviglia, Van Basten riuscì a tornare solo a fine aprile e disputò la sua ultima partita in Serie A il 16 maggio 1993 contro la Roma. Disputò anche parte della finale di Champions League contro il Marsiglia con la caviglia dolorante ma il Milan ne uscì sconfitto per 1 a 0.
Van Basten nel giugno 1993 si sottopose al suo quarto intervento chirurgico alla caviglia ma non riuscì più a recuperare la forma ottimale. Tentò di aggregarsi alla squadra nel 1995 ma dopo poche settimane annunciò il suo ritiro definitivo a 30 anni.
Finita la carriera da calciatore, Van Basten cominciò la carriera da allenatore. Per iniziare allenò il Jong Ajax, dopo nemmeno un anno di esperienza venne nominato commissario tecnico della Nazionale olandese. Fu proprio lui a guidare l’Olanda nei Mondiali del 2006 vinti dall’Italia e a condurla fino agli Ottavi di finale, dove venne eliminato dal Portogallo. Sempre come allenatore della nazionale olandese riuscì a qualificarsi per gli Europei 2008 e a vincere tutte e tre le partite del girone. Ai Quarti di finale però l’Olanda venne eliminata dopo i tempi supplementari dalla Russia.
Finita l’avventura con la nazionale, Van Basten allenò l’Ajax fino al 6 maggio 2009 senza grandi risultati. Dopo alcuni anni di sosta firmò con l’Heerenveen e conquistò un ottavo e un quinto posto in Eredivisie. Nel 2014 Van Basten passò ad allenare l’AZ Alkmaar ma dovette dimettersi per problemi cardiaci e decise di assumere ruoli secondari rispetto a quello di allenatore. Nel 2015 infine, Van Basten ha ufficializzato il suo rientro nello staff tecnico della nazionale. Nemmeno un anno dopo ha lasciato il suo ruolo di vice per accettare un incarico da Chief Officer for Technical Develpoment della FIFA.
Nel corso della sua straordinaria carriera, Van Basten si è laureato 4 volte capocannoniere della Eredivisie, 1 volta capocannoniere del campionato europeo, 1 volta capocannoniere della Coppa Campioni e ben 2 volte capocannoniere della Serie A. E’ inoltre stato il primo a segnare un poker in una partita di Champions League.
Ajax (1981-1987): 172 presenze, 152 reti
Milan (1987-1995): 201 presenze, 125 reti
Nazionale: 58 presenze, 24 reti
Curiosità. Il grande rimpianto del ritiro
Quando Van Basten si ritirò a 30 anni dal calcio giocato ci fu grande commozione, in quanto l’olandese era considerato un giocatore straordinario da tutti e si pensava che avesse ancora molto da vincere. Lo stesso Diego Maradona disse di lui di non aver mai visto un giocatore più elegante: “una macchina da gol che si è rotta quando stava per diventare il migliore di tutti”. A causa dell’infortunio non riuscì mai nell'impresa di trascinare l’Olanda alla vittoria dei Mondiali.
Biografia
Van Basten nacque a Utrecht, in Olanda, il 31 ottobre 1964. È figlio d’arte, suo padre Joop Van Basten era un ex calciatore e campione dei Paesi Bassi nel 1958, e dalla moglie Liesbeth ha avuto tre figli: Rebecca, Deborah e Alexander. Fin da piccolissimo mostrava un talento fuori dal normale, e infatti nel 1981, appena 17enne, venne ceduto all’Ajax di Johan Crujiff. Nel 1982 un giovane Van Basten esordì con la Nazionale Under 18 al torneo Juniores di Cannes realizzando una tripletta all’Italia nella finale per il terzo posto.
Con i “lancieri” dell’Ajax, Van Basten esordì il 3 aprile 1982 entrando in campo proprio al posto di Cruijff e mettendo a segno una rete. Dopo una stagione di assestamento nel 1982-83 on 9 gol in 20 partite, la stagione successiva Van Basten realizzò 28 reti in 26 partite e divenne capocannoniere. Anche nella stagione 1984-85 Van Basten si mise in mostra con 22 reti in stagione e conquista ancora un titolo nazionale.
Nella stagione 1985-86 Van Basten esplose letteralmente mettendo a segno 37 reti in 26 partite e conquistando il terzo titolo di capocannoniere in tre anni. Grazie ai suoi gol l’attaccante olandese vinse anche la Scarpa d’Oro ma venne colpito da epatite virale e dovette fermarsi per alcuni mesi. Dopo un infortunio alla caviglia, Van Basten tornò in campo in tempo per disputare la finale di Coppa delle Coppe e realizzò di testa la rete decisiva contro il Lokomotiv Lipsia.
Nell’estate 1987 la svolta con l’arrivo di Marco al Milan per 1,75 miliardi di lire. Appena arrivato a Milano l’attaccante olandese si affermò subito segnando in campionato e Coppa Italia ma ebbe un brutto infortunio alla caviglia e dovette affrontare una sosta di 6 mesi. Una volta tornato in campo Van Basten mise a segno diversi gol portando il Milan alla conquista dello scudetto.
Al Milan andò a comporre assieme a Ruud Gullit e a Frank Rijkaard quello che venne chiamato il “trio delle meraviglie” e si confermò come uno degli attaccanti più forti in assoluto. Nel 1988 Van Basten mise in mostra tutte le sue straordinarie qualità trascinando l’Olanda alla vittoria degli Europei. La stagione 1988-89 vide i rossoneri tornare in Coppa dei Campioni e, ancora una volta, Van Basten si mise in mostra segnando valanghe di gol e conducendo il Milan alla vittoria in finale contro la Steaua Bucarest.
L’attaccante olandese mise la sua firma anche in finale di Supercoppa europea contro il Barcellona e conquistò anche la Coppa Intercontinentale. Van Basten vinse così il suo secondo pallone d’oro consecutivo ma subì un grave infortunio che lo avrebbe costretto a rimanere fuori dal campo per un paio di mesi. Arrivò poi una nuova vittoria in Cappa dei Campioni contro il Benfica grazie a un suo assist che mandò in rete Rijkaard. Nel 1990-91 guidò il Milan alla vittoria della Supercoppa europea e Intercontinentale, questa volta contro l’Olimpia Asunciòn.
Con la stagione 1991-92 finì l’era vincente di Arrigo Sacchi al Milan e arrivò Fabio Capello. Van Basten continuò a segnare a raffica e conquistò il titolo di capocannoniere e lo Scudetto. Nella stagione successiva riuscì a realizzare uno straordinario poker in Champions League contro il Goteborg e a conquistare così il terzo pallone d’oro in carriera raggiungendo Cruijff e Platini. Dopo l’ennesimo intervento alla caviglia, Van Basten riuscì a tornare solo a fine aprile e disputò la sua ultima partita in Serie A il 16 maggio 1993 contro la Roma. Disputò anche parte della finale di Champions League contro il Marsiglia con la caviglia dolorante ma il Milan ne uscì sconfitto per 1 a 0.
Van Basten nel giugno 1993 si sottopose al suo quarto intervento chirurgico alla caviglia ma non riuscì più a recuperare la forma ottimale. Tentò di aggregarsi alla squadra nel 1995 ma dopo poche settimane annunciò il suo ritiro definitivo a 30 anni.
Finita la carriera da calciatore, Van Basten cominciò la carriera da allenatore. Per iniziare allenò il Jong Ajax, dopo nemmeno un anno di esperienza venne nominato commissario tecnico della Nazionale olandese. Fu proprio lui a guidare l’Olanda nei Mondiali del 2006 vinti dall’Italia e a condurla fino agli Ottavi di finale, dove venne eliminato dal Portogallo. Sempre come allenatore della nazionale olandese riuscì a qualificarsi per gli Europei 2008 e a vincere tutte e tre le partite del girone. Ai Quarti di finale però l’Olanda venne eliminata dopo i tempi supplementari dalla Russia.
Finita l’avventura con la nazionale, Van Basten allenò l’Ajax fino al 6 maggio 2009 senza grandi risultati. Dopo alcuni anni di sosta firmò con l’Heerenveen e conquistò un ottavo e un quinto posto in Eredivisie. Nel 2014 Van Basten passò ad allenare l’AZ Alkmaar ma dovette dimettersi per problemi cardiaci e decise di assumere ruoli secondari rispetto a quello di allenatore. Nel 2015 infine, Van Basten ha ufficializzato il suo rientro nello staff tecnico della nazionale. Nemmeno un anno dopo ha lasciato il suo ruolo di vice per accettare un incarico da Chief Officer for Technical Develpoment della FIFA.
Nel corso della sua straordinaria carriera, Van Basten si è laureato 4 volte capocannoniere della Eredivisie, 1 volta capocannoniere del campionato europeo, 1 volta capocannoniere della Coppa Campioni e ben 2 volte capocannoniere della Serie A. E’ inoltre stato il primo a segnare un poker in una partita di Champions League.
Ajax (1981-1987): 172 presenze, 152 reti
Milan (1987-1995): 201 presenze, 125 reti
Nazionale: 58 presenze, 24 reti
Curiosità. Il grande rimpianto del ritiro
Quando Van Basten si ritirò a 30 anni dal calcio giocato ci fu grande commozione, in quanto l’olandese era considerato un giocatore straordinario da tutti e si pensava che avesse ancora molto da vincere. Lo stesso Diego Maradona disse di lui di non aver mai visto un giocatore più elegante: “una macchina da gol che si è rotta quando stava per diventare il migliore di tutti”. A causa dell’infortunio non riuscì mai nell'impresa di trascinare l’Olanda alla vittoria dei Mondiali.