Roberto Baggio

Roberto Baggio
Calcio
https://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale

Roberto Baggio

Roberto Baggio, soprannominato anche “il divin codino”, è sicuramente stato uno dei calciatori italiani più forti di sempre ed è considerato come uno dei giocatori più forti nella storia del calcio. Nella sua lunga e straordinaria carriera, Baggio ha vestito la maglia di Juventus, Milan e Inter, oltre che ovviamente quella della Nazionale. Nel 1993 ha ottenuto la prestigiosa vittoria del Pallone d’oro, ma purtroppo non è riuscito a vincere i Mondiali con gli azzurri perdendo la finale con il Brasile a Usa ’94.

Biografia

Roberto Baggio è nato a Caldogno il 18 febbraio 1967. Sesto di otto figli si è avvicinato subito al calcio e si è sposato con Andreina nel 1989 da cui ha avuto tre figli. Da sempre molto riservato per quanto riguarda la sua vita privata, Roberto Baggio si è avvicinato al buddhismo nel 1988 e ha inaugurato anni dopo a Corsico il più grande centro culturale buddista d’Europa. Nel 1994, Roberto Baggio arrivò a guadagnare 8,6 miliardi di lire diventando così il primo calciatore nella storia a entrare nella classifica di Forbes degli sportivi più pagati al mondo.

Oltre a solcare i campi da gioco, Roberto Baggio ha pubblicato anche una autobiografia nel 2011 nella quale ha parlato a trecentosessantagradi della sua vita in campo e fuori. Inoltre Baggio è un ambasciatore FAO e prende parte a numerose iniziative benefiche, basti pensare che nel 2010 ottenne il “Peace Summit Award 2010” per premiarlo del suo impegno nei confronti dei più bisognosi.

Club/Record/Palmares

Roberto Baggio cominciò a tirare calci al pallone nel Caldogno, poi si trasferì a soli 13 anni al Vicenza che disputava il campionato di Serie C1. Qui si mise subito in mostra nelle giovanili al punto da venir impiegato anche in prima squadra a soli 16 anni, il 5 giugno 1983. La sua esperienza vicentina si concluse con la promozione in Serie B e con un grave infortunio al ginocchio, il primo della sua carriera, che lo costrinse a uno stop forzato di circa 1 anno. Fu in questo periodo che decise di convertirsi al buddhismo.

Il debutto in Serie A di Roberto Baggiosi ebbe il 21 settembre 1986 con la maglia della Fiorentina contro la Sampdoria, ma la sorte gli voltò ancora una volta le spalle il 28 settembre, quando subì una nuova lesione al menisco del ginocchio destro e fu costretto a sottoporsi a una nuova operazione. Il 10 maggio 1987 mise a segno il suo primo gol in Serie A su calcio di punizione nel match contro il Napoli poi terminato 1-1. Nelle stagioni successive, Roberto Baggio si mise in mostra con la maglia viola anche grazie al feeling con l’allenatore svedese Eriksson e portò i toscani alla finale di Coppa UEFA 1989-90, poi persa contro la Juventus.

Nel 1990 la prima svolta nella sua carriera con la clamorosa cessione alla Juventus per la cifra record (per l’epoca) di 18 miliardi di lire. La cessione di Roberto Baggio alla Juve provocò la rabbia della tifoseria viola e lo stesso calciatore il 7 aprile 1991 si rifiutò di calciare un rigore contro la sua ex squadra, scatenando un putiferio. Alla Juventus, Baggio rimase ben cinque anni e conquistò una Coppa Italia, una Coppa UEFA e uno Scudetto, oltre che, come successo personale, il Pallone d’oro. Nel suo primo anno in bianconero raggiunse la semifinale di Coppa delle Coppe con Gigi Maifredi, poi tra il 1992 e il 1995 subì altri importanti infortuni che lo tennero lontano a lungo dai campi da gioco.

La stagione successiva arrivò in bianconero Trapattoni e Roberto Baggio, pur continuando a segnare in tutte le competizioni, ebbe alcuni screzi sia con lui che con la dirigenza. Nel 1993 fu proprio lui a guidare i bianconeri alla vittoria della Coppa UEFA in finale contro il Borussia Dortmund, battuto 3-0, e a conquistare il Pallone d’oro. Con l’arrivo a Torino di Marcello Lippi nella stagione 1994-95, Roberto Baggio venne in parte messo da parte e si infortunò nuovamente al ginocchio ma tornò in tempo per aiutare i bianconeri a vincere lo Scudetto e la Coppa Italia.

Anche per valorizzare un 20enne Del Piero sulla rampa di lancio, la dirigenza bianconera decise di cedere il "divin codino" al Milan guidato da Fabio Capello per 18 miliardi di lire. Nella stagione 1995-96, vinse il suo secondo scudetto consecutivo, ma questa volta con la maglia rossonera. Nella stagione successiva arrivò l’allenatore uruguaiano Oscar Tabarez ma le cose per il Milan non andarono benissimo, al punto che Baggio cominciò ad essere escluso dai titolari. Esonerato Tabarez, arrivò a Milano Arrigo Sacchi e tra lui e il divin codino le cose non andarono bene, al punto che arrivarono allo scontro frontale.

Nel 1997, Fabio Capello tornò al Milan ma decise di fare a meno di Roberto Baggio, che venne ceduto al Bologna per 5,5 miliardi di lire. In rossoblù, Baggio recuperò la forma e incantò il pubblico guadagnandosi anche la convocazione in Nazionale per i Mondiali del 1998. Anche a Bologna, comunque, litigò con l’allenatore Renzo Ulivieri e nell’estate seguente accettò di trasferirsi all’Inter. Rimase in nerazzurro per sole 2 stagioni avare di soddisfazioni, poi si svincolò nell’estate 2000 e si accasò al Brescia, dove trovò un suo grande estimatore: Carletto Mazzone. Qui, Roberto Baggio deliziò il pubblico con grandi prestazioni fino al suo ritiro nel 2004.

In Nazionale, Roberto Baggio fu protagonista del Mondiale di Usa ’94 e trascinò gli Azzurri guidati da Arrigo Sacchi fino alla finale, poi persa ai calci di rigore contro il Brasile di Romario e Bebeto.

Vicenza (1982-1985): 47 presenze, 16 reti
Fiorentina (1985-1990): 46 presenze, 19 reti
Juventus (1990-1995): 200 presenze, 115 reti
Milan (1995 – 1997): 67 presenze, 19 reti
Bologna (1997-1998): 33 presenze, 23 reti
Inter (1998-2000): 59 presenze, 17 reti
Brescia (2000-2004): 101 presenze, 46 reti
Nazionale: 56 presenze, 27 reti

Curiosità: quel rigore sbagliato a Pasadena con il Brasile a Usa ’94

Purtroppo, Roberto Baggio è divenuto tristemente famoso anche per via del calcio di rigore da lui sbagliato nella finalissima di Pasadena contro il Brasile nei Mondiali di Usa’94. Il suo errore consegnò la vittoria ai carioca ma pochi ricordano che gli Azzurri riuscirono a conquistare la finale proprio grazie alle prodezze del “divin codino”.

ADV

Trovaci su Facebook - Bettix

Ultime News