Rijkaard

Rijkaard
Calcio
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Rijkaard

Franklin Edmundo Rjikaard, anche noto come Frank Rijkaard, è nato ad Amsterdam il 30 settembre 1962. Con Ruud Gullit e Marc Van Basten ha composto il cosiddetto trio delle meraviglie olandese del Milan a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Il suo palmarès parla da solo: l’olandese ha vinto in carriera 4 Champions League di cui 3 da giocatore (1988-89, 1989-90, 1993-94) e 1 da allenatore con il Barcellona (2005-06).

Biografia

Rijkaard si è sempre contraddistinto per un carattere tranquillo e riservato nel corso della sua carriera. Suo padre era originario del Suriname ma cercò fortuna in Olanda dove si sposò con una donna olandese. Sin da piccolo Frank Rijkaard si segnalò per una classe cristallina e si aggregò giovanissimo al settore giovanile dell’Ajax.

Club/record/Palmares

Il suo debutto con la maglia dei lancieri si ebbe nel 1980 e mise a segno subito una rete contro i Go Ahead Eagles. Nel 1982 conquistò la sua prima Eredivisie e bissò il successo l’anno successivo. Nel 1987 venne acquistato dallo Sporting Lisbona che lo girò al Real Zaragoza ma gli emissari del Milan lo notarono e non si lasciarono sfuggire il suo talento.

Rijkaard giunse a Milano per 5,8 miliardi di lire dove trovò Arrigo Sacchi che stravide subito per lui. A Milanello trovò Van Basten e Gullit e con loro guidò il Milan alla vittoria della Coppa dei Campioni nel 1989 e nel 1990. Vinse anche lo Scudetto nel 1992 e nel 1993 qualificandosi terzo nella graduatoria del Pallone d’oro 1989 dietro a Van Basten e Baresi.

La sua esperienza in Italia durò solo 5 stagioni, poi Rijkaard fece il suo ritorno all’Ajax nel 1993 e continuò a vincere con Van Gaal in panchina altri due campionati olandesi consecutivi. Ironia della sorte nel 1995 Rijkaard celebrò la sua ultima partita battendo la sua ex squadra del Milan per 1 a 0 in finale di Champions League.

Anche in Nazionale Rijkaard ha lasciato il segno e ha fatto parte della squadra olandese che nel 1988 vinse in finale contro l’Unione Sovietica. Rijkaard ha preso parte anche ai Mondiali del 1990 e del 1994, oltre che agli Europei del 1992. Appese le scarpette al chiodo, Rijkaard nel 1998 cominciò una nuova avventura come selezionatore tecnico dell’Olanda. Condusse l’Olanda fino alla semifinale degli Europei del 2000, ma la sua squadra venne eliminata ai calci di rigore dall’Italia e si dimise subito dopo.

Nel 2001 cominciò una nuova avventura con lo Sparta Rotterdam ma le cose non andarono bene al punto che il club retrocesse e Rijkaard venne esonerato. Nel 2003 arrivò però la grande chiamata del Barcellona e Rijkaard rilanciò una squadra che non vinceva nulla dal 1999 anche grazie al fenomeno Ronaldinho.

Rijkaard costruì una squadra forte che vinse ben due campionati in due stagioni e divenne il primo allenatore ad aver vinto per due volte in casa del Real Madrid. L’apoteosi si ebbe nella stagione 2005-06 quando trionfò in Champions League battendo l’Arsenal in finale per 2-1. Con la vittoria della Champions da allenatore, Rijkaard divenne il quinto giocatore dopo Miguel Munoz, Giovanni Trapattoni, Johan Cruyff e Carlo Ancelotti ad aver vinto il trofeo sia da allenatore che da giocatore. La sua avventura in Catalogna si interruppe nel 2008, quando al suo posto arrivò Josep Guardiola.

Nel 2009 passò ad allenare il Galatasaray in Turchia ma nel 2010 rescisse il contratto e pochi mesi dopo divenne il selezionatore tecnico dell’Arabia Saudita. Dopo un esonero nel 2013, Rijkaard decise di ritirarsi anche dalla carriera di allenatore.

Ajax: (1980-1987): 206 presenze, 46 reti
Sporting Lisbona (1987): 3 presenze, 0 reti
Real Saragozza (1987-88): 11 presenze, 0 reti
Milan (1988-1993): 142 presenze, 16 reti
Ajax (1993-1995): 56 presenze, 12 reti
Nazionale: 73 presenze, 10 reti

Curiosità: il contratto nascosto nelle mutande

Arrigo Sacchi ha recentemente raccontato che non fu poi così semplice portare Rijkaard a Milano. Quando giocava in Portogallo allo Sporting Lisbona, infatti, fu necessario un vero e proprio blitz del Milan per evitare la rivolta dei tifosi portoghesi che non volevano che l’olandese venisse ceduto. Per questo Il contratto dell’olandese, secondo il racconto, sarebbe stato nascosto nelle mutande di Braida.

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