Garrincha
Calcio
Garrincha
Manoel Francisco dos Santos, passato alla storia con il soprannome di Garrincha, è stato un centrocampista brasiliano che ricopriva il ruolo di ala destra. Per via delle sue enormi doti tecniche e dei suoi dribbling spettacolari, Garrincha fu uno dei giocatori brasiliani più apprezzati in tutto il mondo e vinse ben due Mondiali nel 1958 e 1962. Attualmente occupa l’ottavo posto della classifica dei migliori calciatori del XX secolo di IFFHS e secondo molti è stato il secondo miglior giocatore brasiliano della storia dopo Pelé.
Biografia
Garrincha è nato a Pau Grande nel 1933, quindi figlio di una famiglia che discendeva direttamente da una tribù di indios da parte di padre. Visse un’infanzia in uno stato di grande povertà e si guadagnò il suo soprannome di Garrincha, un piccolo uccello marrone, perché andava spesso a caccia di passeri. Cominciò a fumare che era ancora un bambino e si mise in mostra sin da subito per le doti nel gioco del calcio. Nel 1947 lavorò in una fabbrica tessile e nel 1949 perse la madre per via di un'infezione.
Nel corso della sua vita, Garrincha si contraddistinse per essere un gran rubacuori. Si sposò una prima volta nel 1952 con Nair Marques, da cui ebbe otto figli: Tereza, Edenir, Marinete, Juraciara, Dnizia, Maria Cecilia, Terezinha e Cintia. Nonostante il matrimonio, però, Garrincha ebbe molte amanti tra cui svettava Iraci Castilho, da cui ebbe due figli e una cameriera svedese, che gli diede un figlio cresciuto poi in Svezia.
Nel 1961 conobbe una nota cantante brasiliana, Elza Soares, si innamorò e lasciò sua moglie Nair e le figlie per andare a vivere con lei. Uomo semplice e di cuore, Garrincha si disinteressò spesso e volentieri delle sue finanze e sperperò rapidamente gran parte del suo denaro. Nel 1966 si sposò con Elza Soares presso l’ambasciata brasiliana in Bolivia e si trasferì a San Paolo; fu per lui un periodo molto difficile dal punto di vista economico e cominciò a diventare dipendente dall’alcol. La coppia comunque diede alla luce un altro figlio: Manuel Garrincha.
Nel 1969 Garrincha provocò un incidente alla guida che causò la morte della suocera, tra i passeggeri. Riuscì ad evitare la prigione solo perché era il suo primo reato ma entrò in depressione e tentò alcune volte il suicidio. Garrincha ed Elza Soares si trasferirono quindi a Roma per cambiare vita dove rimasero fino al 1972 per poi tornare in Brasile. Nel 1977 il calciatore brasiliano venne però accusato di aver picchiato la moglie da ubriaco, così la coppia si sciolse e il campione carioca si unì a Vanderèia Vieira, che gli diede un’altra figlia: Lìvia. Fu l’inizio della sua fine per via della dipendenza dall’alcol, tanto che nel 1980 si ammalò di cirrosi. Morì nel 1983 a causa di un edema polmonare dopo un lungo periodo di ricoveri e di crisi.
Club/record/palmarès
Garrincha cominciò la sua carriera di calciatore nelle giovanili dello Sport Club Pau Grande e nel 1949 divenne titolare nella prima squadra. Nel 1950 passò al Cruzeiro e poi al Serrano impressionando per via delle sue incredibili doti tecniche e dei suoi dribbling ubriacanti. Nonostante avesse 17 anni Garrincha non sembrava interessato a far parte di club professionistici ma quasi per caso finì a fare un provino per il Botafogo.
Nel 1953 Garrincha divenne quindi un professionista e divenne subito un idolo del club ma dovette aspettare fino al 1957 per vincere il suo primo campionato carioca. Ebbe anche alcuni problemi fisici e decise di non sottoporsi a un delicato intervento chirurgico perché altrimenti avrebbe rischiato di non poter mai più giocare a calcio. Nel 1961 si aggiudicò un nuovo campionato carioca e nel 1962 il torneo Rio-San Paolo.
Fu quello il periodo migliore della sua carriera in cui vinse anche il suo secondo campionato del Mondo e il suo terzo campionato carioca. Dopo che nel 1963 Garrincha fu ad un passo dal trasferirsi a Juve, Inter e Milan, cominciò il declino del calciatore per via di continui problemi al ginocchio. Garrincha si rifiutò diverse volte di sottoporsi all’operazione e cominciarono a circolare voci circa la sua dipendenza dall’alcol.
L’ala destra brasiliana mise a segno la sua ultima rete il 22 agosto 1965 contro il Flamengo, cominciò da questa data la sua parabola discendente che lo portò nel 1966 al Corinthians. Dopo una stagione si trasferì al Vasco da Gama ma ormai la migliore forma fisica era quasi compromessa. Nel 1968 accettò di trasferirsi in Colombia con l’Atlètico Junior ma disputò con loro una sola partita rescindendo il contratto pochi giorni dopo.
In cerca di ingaggi per problemi economici, Garrincha si accasò al Flamengo con cui disputò diverse partite amichevoli in giro per il Brasile. Dopo alcune prestazioni in club amatoriali in Italia, nel 1972 si trasferì all’Olaria in Brasile poco prima di ritirarsi definitivamente dal calcio giocato.
Con la maglia della Nazionale Garrincha impressionò molto più che con quelle dei club. Nel corso della sua carriera disputò ben 50 partite ufficiali e ne perse solamente una, l’ultima, contro l’Ungheria nel 1966. Insieme a Pelé, Garrinchia disputò ben quaranta partite senza sconfitte con la maglia carioca a cominciare dal suo esordio avvenuto nel 1955. Nel 1958 mise a segno la sua prima rete con la Nazionale e si presentò ai Mondiali da protagonista risultando poi decisivo per la vittoria finale dei brasiliani contro la Svezia.
Nel 1962 giocò il suo secondo Mondiale e impressionò il mondo intero conquistando anche il titolo di capocannoniere e miglior giocatore della competizione. Nella finale contro la Cecoslovacchia vinta per 3-1 dal Brasile, Garrincha scese in campo nonostante fosse febbricitante e vinse il secondo Mondiale consecutivo. Partecipò anche ai Mondiali del 1966, ma in quell’occasione la squadra brasiliana non riuscì ad andare oltre il primo turno.
Botafogo (1953-65): 236 presenze, 85 gol
Corinthians (1966): 4 presenze, 0 gol
Atlètico Junior (1968): 1 presenza, 0 gol
Flamengo (1968-69): 4 presenze, 0 gol
Olaria (1972): 8 presenze, 0 gol
Nazionale: 50 presenze, 12 gol
Curiosità: quella malformazione che facilitava i dribbling
I dribbling fulminanti di Garrincha erano sicuramente la sua arma migliore, che lo rese devastante nei campi da gioco. I vari medici che lo sottoposero a esami specialistici rilevarono che aveva il ginocchio destro ricurvo verso l’interno e quello sinistro verso l’esterno. Non solo, soffriva anche di uno sbilanciamento del bacino e aveva la gamba sinistra più corta dell’altra di ben sei centimetri. Questa sua caratteristica lo avrebbe portato ad essere imprevedibile nei campi da gioco riuscendo a cambiare direzione a grande velocità senza dare punti di riferimento agli avversari.
Biografia
Garrincha è nato a Pau Grande nel 1933, quindi figlio di una famiglia che discendeva direttamente da una tribù di indios da parte di padre. Visse un’infanzia in uno stato di grande povertà e si guadagnò il suo soprannome di Garrincha, un piccolo uccello marrone, perché andava spesso a caccia di passeri. Cominciò a fumare che era ancora un bambino e si mise in mostra sin da subito per le doti nel gioco del calcio. Nel 1947 lavorò in una fabbrica tessile e nel 1949 perse la madre per via di un'infezione.
Nel corso della sua vita, Garrincha si contraddistinse per essere un gran rubacuori. Si sposò una prima volta nel 1952 con Nair Marques, da cui ebbe otto figli: Tereza, Edenir, Marinete, Juraciara, Dnizia, Maria Cecilia, Terezinha e Cintia. Nonostante il matrimonio, però, Garrincha ebbe molte amanti tra cui svettava Iraci Castilho, da cui ebbe due figli e una cameriera svedese, che gli diede un figlio cresciuto poi in Svezia.
Nel 1961 conobbe una nota cantante brasiliana, Elza Soares, si innamorò e lasciò sua moglie Nair e le figlie per andare a vivere con lei. Uomo semplice e di cuore, Garrincha si disinteressò spesso e volentieri delle sue finanze e sperperò rapidamente gran parte del suo denaro. Nel 1966 si sposò con Elza Soares presso l’ambasciata brasiliana in Bolivia e si trasferì a San Paolo; fu per lui un periodo molto difficile dal punto di vista economico e cominciò a diventare dipendente dall’alcol. La coppia comunque diede alla luce un altro figlio: Manuel Garrincha.
Nel 1969 Garrincha provocò un incidente alla guida che causò la morte della suocera, tra i passeggeri. Riuscì ad evitare la prigione solo perché era il suo primo reato ma entrò in depressione e tentò alcune volte il suicidio. Garrincha ed Elza Soares si trasferirono quindi a Roma per cambiare vita dove rimasero fino al 1972 per poi tornare in Brasile. Nel 1977 il calciatore brasiliano venne però accusato di aver picchiato la moglie da ubriaco, così la coppia si sciolse e il campione carioca si unì a Vanderèia Vieira, che gli diede un’altra figlia: Lìvia. Fu l’inizio della sua fine per via della dipendenza dall’alcol, tanto che nel 1980 si ammalò di cirrosi. Morì nel 1983 a causa di un edema polmonare dopo un lungo periodo di ricoveri e di crisi.
Club/record/palmarès
Garrincha cominciò la sua carriera di calciatore nelle giovanili dello Sport Club Pau Grande e nel 1949 divenne titolare nella prima squadra. Nel 1950 passò al Cruzeiro e poi al Serrano impressionando per via delle sue incredibili doti tecniche e dei suoi dribbling ubriacanti. Nonostante avesse 17 anni Garrincha non sembrava interessato a far parte di club professionistici ma quasi per caso finì a fare un provino per il Botafogo.
Nel 1953 Garrincha divenne quindi un professionista e divenne subito un idolo del club ma dovette aspettare fino al 1957 per vincere il suo primo campionato carioca. Ebbe anche alcuni problemi fisici e decise di non sottoporsi a un delicato intervento chirurgico perché altrimenti avrebbe rischiato di non poter mai più giocare a calcio. Nel 1961 si aggiudicò un nuovo campionato carioca e nel 1962 il torneo Rio-San Paolo.
Fu quello il periodo migliore della sua carriera in cui vinse anche il suo secondo campionato del Mondo e il suo terzo campionato carioca. Dopo che nel 1963 Garrincha fu ad un passo dal trasferirsi a Juve, Inter e Milan, cominciò il declino del calciatore per via di continui problemi al ginocchio. Garrincha si rifiutò diverse volte di sottoporsi all’operazione e cominciarono a circolare voci circa la sua dipendenza dall’alcol.
L’ala destra brasiliana mise a segno la sua ultima rete il 22 agosto 1965 contro il Flamengo, cominciò da questa data la sua parabola discendente che lo portò nel 1966 al Corinthians. Dopo una stagione si trasferì al Vasco da Gama ma ormai la migliore forma fisica era quasi compromessa. Nel 1968 accettò di trasferirsi in Colombia con l’Atlètico Junior ma disputò con loro una sola partita rescindendo il contratto pochi giorni dopo.
In cerca di ingaggi per problemi economici, Garrincha si accasò al Flamengo con cui disputò diverse partite amichevoli in giro per il Brasile. Dopo alcune prestazioni in club amatoriali in Italia, nel 1972 si trasferì all’Olaria in Brasile poco prima di ritirarsi definitivamente dal calcio giocato.
Con la maglia della Nazionale Garrincha impressionò molto più che con quelle dei club. Nel corso della sua carriera disputò ben 50 partite ufficiali e ne perse solamente una, l’ultima, contro l’Ungheria nel 1966. Insieme a Pelé, Garrinchia disputò ben quaranta partite senza sconfitte con la maglia carioca a cominciare dal suo esordio avvenuto nel 1955. Nel 1958 mise a segno la sua prima rete con la Nazionale e si presentò ai Mondiali da protagonista risultando poi decisivo per la vittoria finale dei brasiliani contro la Svezia.
Nel 1962 giocò il suo secondo Mondiale e impressionò il mondo intero conquistando anche il titolo di capocannoniere e miglior giocatore della competizione. Nella finale contro la Cecoslovacchia vinta per 3-1 dal Brasile, Garrincha scese in campo nonostante fosse febbricitante e vinse il secondo Mondiale consecutivo. Partecipò anche ai Mondiali del 1966, ma in quell’occasione la squadra brasiliana non riuscì ad andare oltre il primo turno.
Botafogo (1953-65): 236 presenze, 85 gol
Corinthians (1966): 4 presenze, 0 gol
Atlètico Junior (1968): 1 presenza, 0 gol
Flamengo (1968-69): 4 presenze, 0 gol
Olaria (1972): 8 presenze, 0 gol
Nazionale: 50 presenze, 12 gol
Curiosità: quella malformazione che facilitava i dribbling
I dribbling fulminanti di Garrincha erano sicuramente la sua arma migliore, che lo rese devastante nei campi da gioco. I vari medici che lo sottoposero a esami specialistici rilevarono che aveva il ginocchio destro ricurvo verso l’interno e quello sinistro verso l’esterno. Non solo, soffriva anche di uno sbilanciamento del bacino e aveva la gamba sinistra più corta dell’altra di ben sei centimetri. Questa sua caratteristica lo avrebbe portato ad essere imprevedibile nei campi da gioco riuscendo a cambiare direzione a grande velocità senza dare punti di riferimento agli avversari.